Correnti oceaniche: la Corrente delle Canarie

Fondali Canarie
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Le Canarie sono un grande arcipelago oceanico subtropicale, posizionato qualche grado a nord del Tropico del Cancro. Le isole orientali, Fuerteventura in particolare, distano circa 100 km dalla vicina costa africana.
Alle Canarie, oceanografi, ecologi e biologi studiano l’influenza delle dinamiche di oceano aperto sull'ambiente e sugli gli ecosistemi costieri. L’arcipelago è infatti interessato da una corrente di acque fresche, la Corrente delle Canarie, che è il ramo discendente della più nota Corrente del Golfo.
Il movimento delle acque negli oceani è piuttosto complesso, partiamo dall'inizio...
Esistono due sistemi indipendenti di circolazione delle acque oceaniche: quello superficiale, generato dalla pressione del vento sulla superficie dell’oceano fino a una profondità di circa 200 metri, e quello profondo guidato invece dalle differenze di densità delle masse d’acqua, oltre i 200 metri di profondità. Le correnti oceaniche trasportano il calore dall'equatore ai poli e operano come motore climatico su scala globale. In particolare, il “Nastro Trasportatore Oceanico” (Ocean Conveyor Belt) è il più vasto sistema di circolazione delle masse d’acqua, formato dalla combinazione di correnti che spostano acqua profonda tra i tre Oceani, dall’Atlantico al Pacifico. E’ anche chiamato circolazione termoalina poiché i due fattori che determinano la densità delle masse d’acqua, quindi i loro spostamenti, sono la temperatura (termo) e la salinità (-alina): più l’acqua è fredda più e densa, più è salata più è densa, più è densa e più affonda.
Correnti oceaniche

All'equatore la radiazione solare particolarmente intensa causa un’elevata evaporazione delle acque superficiali, con conseguente aumento della concentrazione di sali. Nel Golfo del Messico queste acque iper-salate iniziano a muoversi verso Nord formando la corrente che ha il più profondo effetto sul clima europeo: la Corrente del Golfo. Questa è tra le più estese e veloci sulla Terra, trasportando 100 milioni di metri cubi di acqua calda verso l’Europa ad una velocità che può raggiungere i 2 metri al secondo. La sua traiettoria viene deviata verso Est da un forza dovuta alla rotazione terrestre che agisce sulle lunghe distanze, la forza di Coriolis, e la dirige verso l’Inghilterra e la Norvegia. Prima di raggiungere le coste europee però rallenta fino a diventare una grande corrente lenta, la Corrente Nord-Atlantica, che rilascia una grande quantità di calore nell'atmosfera. Ormai vicina alla costa e si divide in due rami: una si dirige a nord riscaldando le altrimenti gelide acqua dei mari artici mentre l’altro ramo si dirige verso sud formando la fresca Corrente delle Canarie che costeggia l’Africa Nord-occidentale e fino ad unirsi alla Corrente Nord-Equatoriale, da est verso ovest, chiudendo così il circuito.

Correnti oceaniche

Proseguendo il loro cammino, le acque della corrente nord-atlantica diventano sempre più fredde, salate e dense, sprofondando in fondo all'oceano tra Norvegia, Groenlandia ed Islanda. E’ proprio questa la più grande cascata del pianeta, non visibile all'occhio umano: colonne larghe 15 km che trasportano 17 milioni di metri cubi d’acqua al secondo alla profondità di 4000 metri. Questo fenomeno richiama le acque del Golfo producendo un continuo trasporto di calore dalle basse alle alte latitudini.
Organismi di ogni forma e dimensione, dal minuscolo plancton ai grandi squali, sfruttano le correnti oceaniche per muoversi su lunghe distanze e trovare cibo. In particolare la Corrente del Golfo permette lo spostamento di animali originari di zone tropicali e sub-tropicali verso aree boreali mentre la Corrente delle Canarie fa l’opposto, favorendo la distribuzione di specie marine tipiche di zone temperate verso ambienti tropicali. Parte della fresca acqua discendente dal nord Atlantico viene richiamata nel bacino del Mediterraneo dove il sistema di circolazione di questo bacino chiuso spinge la calda acqua superficiale ad uscire e ad unirsi alla corrente che discende verso i tropici, trasportando con sé vari organismi marini. Questo sistema di correnti rende le acque costiere dell’arcipelago canario un luogo unico al mondo in cui specie Nord-atlantiche, Mediterranee e sub-tropicali coesistono. La particolare morfologia del fondale, formato da rocce e tunnel vulcanici interrotti da secche e banchi sabbiosi, rende queste isole l’ambiente adatto a specie delicate come le anguille giardino (Heteroconger hassi), murene (Murenidae sp.), razze (Myliobatiformes) e uno degli ultimi rifugi per specie minacciate come lo Squalo angelo (Squatina squatina).
Per chi volesse approfondire questo argomento (in inglese):
Correnti oceaniche (NOAA)
Cambiamenti di temperatura e salinità nella Corrente delle Canarie (NOAA)
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Questo articolo è stato scritto da Laura Redaelli

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