Isola di Viðoy |
La morfologia delle Isole Faroe, determinata dalle stesse forze geologiche che hanno plasmato la vicina Islanda, offre scogliere altissime ed inaccessibili, fiordi profondi e canali percorsi da correnti impetuose, panorami suggestivi in cui le nuvole giocano ad incappucciare le vette come se fossero berretti di lana.
Inutile dire che l'arcipelago sembra fatto apposta per offrire riparo a qualsiasi creatura si trovi a transitare per aria o per mare in quel tratto di Atlantico. Gli uccelli fanno a gara per conquistarsi il loro metro quadrato di scogliera. Sule, Pulcinella di Mare, Fulmari, Alche, Urie, Corvi...si riproducono qui approfittando dell'incredibile ricchezza delle acque dell'Oceano e della protezione offerta dalle altissime falesie.
I faroesi sono stati "selezionati" dalla furia del mare e sono oggi naviganti abilissimi. Sarebbe un peccato non sfruttare questa opportunità per osservare le Isole dal mare.
Per un viaggiatore proveniente dall'Europa continentale la sensazione di isolamento e di precarietà è onnipresente. E' inevitabile osservare ogni attività umana con la consapevolezza che tutto si debba svolgere in pochissimo spazio, in gran parte inaccessibile. Si può far finta di niente finché si resta nella capitale, Tórshavn, e sulle due isole maggiori, Eysturoy e Streymoy, ma l'esperienza diventa intensa quando si visitano le isole minori come Mykines, Nolsoy o Koltur, tutte abitate, sebbene da un pugno di famiglie. Altri ritmi, rispetto ai nostri, altre priorità, altre dimensioni, da secoli e secoli.
90° EST ha in programma un viaggio di una settimana alle Isole Faroe nell'estate 2018.
2 commenti:
complimenti.... ^___^
Grazie Angela!
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