Attività vulcanica in Islanda

Informazioni per i nostri viaggiatori

Aggiornamento del 24 maggio 2015
L'eruzione del vulcano Bárðarbunga si è conclusa il 28 febbraio 2015. Gli Altopiani Centrali d'Islanda sono quindi di nuovo accessibili con i mezzi 4X4 modificati di 90° EST.
In sei mesi, a partire dal 29 agosto 2014 il vulcano Bárðarbunga ha generato una colata di lava di circa 85 chilometri quadrati nel deserto sabbioso più grande d'Europa. In termini di volume di magma emesso in superficie (circa 1,5 chilometri cubi) l'eruzione di Bárðarbunga è la più imponente in Islanda dal 1783. L'evento si è verificato in una località nota come Holuhraun, 18 chilometri a Sud del vulcano Askja. Holuhraun è al centro di una delle regioni che 90° EST frequenta abitualmente durante i suoi viaggi estivi. I geologi di 90° EST, in collaborazione con le autorità islandesi, stanno lavorando per assicurare ai propri viaggiatori di poter assistere a questo straordinario spettacolo nella massima sicurezza. Per i viaggi dell'estate 2015 90° EST sta predisponendo percorsi specifici dedicati all'osservazione della nuova colata di lava e dei nuovi crateri a Holuhraun e itinerari alternativi nel caso ragioni di sicurezza imponessero di  non avvicinarsi a Holuhraun.
Video
File per Google Earth


Attività vulcanica fra Bárðarbunga e Holuhraun (dal 29 agosto 2014)

Aggiornamento 29 gennaio 2015
L'eruzione a Holuhraun prosegue ininterrotta ormai da 5 mesi. Il campo di lava basaltica si estende per circa 85 chilometri quadrati e ricopre buona parte della distesa sabbiosa a Nord del ghiacciaio Vatnajökull.
Rispetto ai primi mesi dopo l'inizio dell'evento la portata del flusso di magma basaltico in superficie si è notevolmente ridotta ed è ora di poco inferiore a 100 metri cubi al secondo. Parallelamente si è attenuata la frequenza e l'intensità degli eventi sismici in corrispondenza del vulcano Bárðarbunga e nel dicco che alimenta l'eruzione a Holuhraun. Resta intenso il flusso di anidride solforosa in superficie.
Anche la subsidenza in corrispondenza di Bárðarbunga prosegue ad un tasso inferiore rispetto ai mesi passati. I dati delle ultime settimane sembrano quindi suggerire una complessiva riduzione dell'energia nel sistema Bárðarbunga/Holuhraun. Tuttavia è prematuro associare a questa evidenza una imminente fine dell'attività superficiale. Se l'evoluzione dovesse proseguire in questo senso potrebbero essere necessari ancora molti mesi prima della fine dell'eruzione. Altri scenari non possono comunque essere esclusi.
L'eruzione non sta creando danni o disagi di alcun tipo alla popolazione.
Aggiornamento 26 novembre 2014
L'eruzione a Holuhraun prosegue ininterrotta dal 29 agosto. Il nuovo campo di lava si estende ora per 74 chilometri quadrati. Nelle ultime settimane si osserva un'attenuazione dell'intensità degli eventi sismici sia presso Bárðarbunga, sia a Holuhraun. Questo non significa necessariamente che l'eruzione volga al termine.
La subsidenza al centro della caldera di Bárðarbunga (vedi agg. 14 settembre) prosegue con ritmo immutato. La superficie topografica al centro della caldera si è abbassata di 50 metri dall'inizio dell'eruzione, di 25 metri dal 12 settembre, data in cui sono iniziate misurazioni accurate. Il volume "perso" dall'edificio di Bárðarbunga, 1,4 chilometri cubi, corrisponde fedelmente alla quantità di magma emesso a Holuhraun. Se paragonato con quello dei mesi di settembre e ottobre (fra 200 e 300 metri cubi al secondo) il flusso di magma a Holuhraun appare oggi meno intenso e meno costante (circa 130 metri cubi al secondo).
Per quantità di materiale emesso in superficie l'eruzione di Holuhraun è seconda solo a quella del vulcano Laki del 1783/84. E' quindi uno dei fenomeni geologici più imponenti mai osservati dall'uomo.
L'immagine sottostante riporta la subsidenza presso Bárðarbunga dal 12 settembre al 23 novembre.
In ordinata è espressa la subsidenza in metri, in ascissa il tempo. Il grafico inferiore riporta la distribuzione degli eventi sismici registrati a Bárðarbunga nel medesimo lasso di tempo.
Webcam 1
Webcam 2

Aggiornamento 11 ottobre 2014
Il settore degli Altopiani Centrali d'Islanda
compreso fra i vulcani Askja e Kverkfjöll.
In giallo l'estensione al 2 ottobre delle
due colate di lava a Holuhraun.

L'eruzione a Holuhraun prosegue senza cambiamenti sostanziali da ormai 45 giorni. La colata ha raggiunto una superficie di circa 53 chilometri quadrati.
Negli ultimi giorni si osserva una diminuzione della frequenza e dell'intensità dei fenomeni sismici nel settore settentrionale del dicco esteso per circa 40 km da Bárðarbunga verso Askja (vedi agg. dell'1 e del 3 settembre).
Prosegue invece l'attività sismica e la subsidenza (vedi agg. 14 settembre) in corrispondenza della caldera di Bárðarbunga, mentre la deformazione del suolo nelle aree circostanti è attualmente trascurabile.
Nulla, al momento, lascia intendere che l'eruzione sia prossima al suo esaurimento, sebbene la pressione e l'alimentazione del magma in profondità appaiano oggi meno intense rispetto alle prime settimane.
I tre scenari evolutivi delineati nell'aggiornamento precedente restano immutati, sebbene non si possano escludere, ovviamente, altre sorprese:
1) Progressiva attenuazione della subsidenza a Bárðarbunga e conseguente esaurimento dell'attività a Holuhraun.
2) Incremento del tasso di subsidenza a Bárðarbunga ed estensione della frattura di Holuhraun verso Sud e verso il ghiacciaio Dyngjujökull (Vatnajökull). In questo scenario l'interazione fra magma e ghiaccio provocherebbe un violento flusso di acqua e detriti verso il corso del torrente Jökulsá á Fjöllum e lo sviluppo di attività esplosiva.
3) La subsidenza a Bárðarbunga si conclude con un'eruzione a Bárðarbunga con interazione diretta fra ghiaccio e magma ed effetti simili allo scenario precedente ma più violenti. In questo caso il flusso di acqua e detriti potrebbe seguire un percorso meridionale.
Dal punto di vista dei volumi di magma coinvolti e delle dislocazioni in superficie il fenomeno in corso è il più imponente degli ultimi secoli in Islanda e nel mondo, secondo solo all'eruzione di Askja del 1875.

Aggiornamento 14 settembre 2014
Negli ultimi 10 giorni l'eruzione a Holuhraun è proseguita senza interruzioni con un flusso di 100 - 300 metri cubi di lava al secondo.  Il campo di lava si estende dalla frattura verso Nord Est per una superficie di 24,5 chilometri quadrati. Nel settore settentrionale il flusso di lava interagisce con il torrente Jökulsá á Fjöllum senza effetti esplosivi. Intensa è l'emissione in atmosfera di composti dello zolfo che raggiungono, a tratti, concentrazioni pericolose per la salute umana specialmente nelle valli della costa orientale. Complessivamente si stima che da Holuhraun siano stati emessi circa 200 milioni di metri cubi di lava. L'attività sismica è ancora molto intensa e si concentra in prossimità del margine della caldera di Bárðarbunga, in corrispondenza del settore settentrionale del dicco (vedi agg. dell'1 e del 3 settembre) e fra i vulcani Herðubreið e Herðubreiðartögl. In corrispondenza della caldera di Bárðarbunga si registra una continua subsidenza (abbassamento della superficie topografica) che ha superato i 20 metri complessivi. Si pensa che la subsidenza di Bárðarbunga sia il risultato dello svuotamento della camera magmatica attraverso l'eruzione a Holuhraun. E' impossibile conoscere l'evoluzione del fenomeno, ma tre scenari sono più probabili:
1) Progressiva attenuazione della subsidenza a Bárðarbunga e conseguente esaurimento dell'attività a Holuhraun.
2) Incremento del tasso di subsidenza a Bárðarbunga ed estensione della frattura di Holuhraun verso Sud e verso il ghiacciaio Dyngjujökull (Vatnajökull). In questo scenario l'interazione fra magma e ghiaccio provocherebbe un violento flusso di acqua e detriti verso il corso del torrente Jökulsá á Fjöllum e lo sviluppo di attività esplosiva.
3) La subsidenza a Bárðarbunga si conclude con un'eruzione a Bárðarbunga con interazione diretta fra ghiaccio e magma ed effetti simili allo scenario precedente ma più violenti. In questo caso il flusso di acqua e detriti potrebbe seguire un percorso meridionale.
Dal punto di vista dei volumi di magma coinvolti e delle dislocazioni in superficie il fenomeno in corso è il più imponente degli ultimi secoli in Islanda e nel mondo, secondo solo all'eruzione di Askja del 1875.

Attività sismica nella regione del ghiacciaio Vatnajökull fra venerdì 12 e sabato 13 settembre. Le stellette, tutte concentrate in corrispondenza dell'orlo della caldera di Bárðarbunga, indicano eventi di magnitudo > 3.
Estensione del campo di lava di Holuhraun a venerdì 12 settembre
Subsidenza di Bárðarbunga in metri dalle 15.00 dell'11 settembre 2014 alle 24.00 del 13 settembre 2014. Il grafico in tempo reale è disponibile qui
Aggiornamento 3 settembre 2014
L'eruzione fissurale continua nell'area desertica di Holuhraun a nord del ghiacciaio Vatnajökull e l'attività sismica prosegue sia presso Bárðarbunga, sia nel settore settentrionale del dicco che si estende da Bárðarbunga verso nord est in direzione del vulcano Askja. Nessun sostanziale cambiamento nelle ultime 48 ore.
I dati GPS indicano che l'alimentazione del dicco è intensa e che dalla fessura di Holuhraun viene emessa una quantità di magma inferiore a quella che alimenta il dicco stesso. In altre parole l'attuale eruzione di Holuhraun drena solo una parte del magma che genera le deformazioni rilevabili in superficie. Il campo di lava di Holuhraun ha raggiunto una superficie di 7,2 chilometri quadrati.
Le ultime immagini radar evidenziano la formazione di una depressione larga circa 1 km di fronte al ghiacciaio Vatnajökull. La depressione è visibile anche sulla superficie del ghiacciaio ed è rilevabile fino a due chilometri a sud ovest del fronte glaciale. Sulla base di queste osservazioni non si può escludere una prossima migrazione verso sud ovest dell'attività effusiva con interazione diretta fra magma e ghiaccio. Per questo motivo alle 15.30 locali tutto il personale presente a Holuhraun è stato richiamato e allontanato dalla zona.

La depressione sul ghiacciaio Dyngjujökull (Vatnajökull)

L'eruzione a Holuhraun, oggi

Aggiornamento 1 settembre 2014
Nella notte del 16 agosto i sismografi hanno registrato un improvviso incremento dell'attività nei pressi del vulcano Bárðarbunga, un imponente edificio che sorge nel settore nord occidentale del grande ghiacciaio Vatnajökull. Bárðarbunga è coperto da una potente coltre di ghiaccio spessa fino a 700 metri. L'attività sismica è stata accompagnata da un generale sollevamento della superficie topografica in corrispondenza del vulcano.
A partire dal 17 agosto l'attività sismica ha iniziato a distribuirsi anche in aree limitrofe a Bárðarbunga, in particolare in due "cluster" a est e a nord est rispetto al vulcano. Particolare interesse ha destato il cluster orientale che nei giorni successivi ha delineato un percorso di allontanamento dal vulcano in direzione nord est. La maggior parte degli eventi sismici (migliaia) si sono collocati ad una profondità compresa fra 5 e 10 km. Con l'inizio della migrazione dell'attività sismica verso nord est si è osservata una diffusa subsidenza (abbassamento della superficie topografica) in corrispondenza di Bárðarbunga. Questi fenomeni sono stati interpretati come come l'effetto della migrazione del magma da Bárðarbunga verso nord est all'interno di una frattura molto estesa che si è andata propagando a causa della pressione del magma. In vulcanologia queste fratture sono dette "dicchi", "dykes" in inglese. A partire dal 23 agosto sono state osservate piccole depressioni allineate sulla superficie del ghiacciaio a est di Bárðarbunga e successivamente è stato misurato un aumento del livello del lago Grímsvötn che sorge sotto la superficie del ghiacciaio Vatnajökull ben a sud di Bárðarbunga. Probabilmente una piccola eruzione subglaciale si è verificata intorno al 23 agosto subito a est di Bárðarbunga. Il magma non è riuscito a farsi strada nel ghiaccio fino alla superficie.
Fra il 23 e il 29 agosto il dicco ha continuato a farsi strada in profondità verso nord est fino a raggiungere una lunghezza di circa 40 km, arrivando ad interferire con il sistema di fratture profonde del vulcano Askja. Piccoli eventi sismici ad Askja e movimenti orizzontali della superficie testimoniano della propagazione del dicco sino ad Askja.
Nelle prime ore del 29 agosto una frattura lunga circa 900 metri si è aperta in superficie 5 km a nord del Vatnajökull in un'area desertica detta Holuhraun, sulla verticale del dicco. Una modesta eruzione di tipo stromboliano è durata per circa 4 ore producendo fontane di lava e piccole colate. Nello stesso punto si era verificata un'eruzione nel 1797. La propagazione del dicco verso nord est sembra essersi arrestata.

L'area compresa fra i vulcani Bárðarbunga, Askja e Kverkfjoll.
Ogni cerchio rappresenta l'epicentro di un evento sismico, il
colore indica la data dell'evento in una scala cromatica che
comprende i terremoti avvenuti fra il 16 e il 30 agosto.
Alle 5 del 31 agosto l'eruzione a Holuhraun ha ripreso vigore con maggior intensità e alle 9.00 la frattura si estendeva fino a 1,5 km propagandosi sia verso nord est, sia verso sud ovest.
Nei primi giorni della nuova fase effusiva il flusso di lava si è mantenuto contante su valori di circa 100 metri cubi al secondo, temperatura di circa 1200 °C. Attualmente (2 settembre 2014) si sta formando una vasta colata di lava di tipo Pahoehoe che copre un'area di circa 5 chilometri quadrati.

Fontane i lava a Holuhraun, 1 settembre 2014
Lava Pahoehoe in formazione a Holuhraun, 1 settembre 2014



Attività vulcanica su Katla (luglio 2011)



Nella notte fra l'8 e il 9 luglio la portata d'acqua del torrente Múlakvísl è aumentata considerevolmente. Il torrente Múlakvísl drena le acque di fusione del ghiacciaio Mýrdalsjökull che sorge sopra il vulcano Katla. I sensori disposti intorno al ghiacciaio hanno registrato un aumento temporaneo dell'ampiezza dei tremori, possibile sintomo di un breve e modesto episodio di attività vulcanica. Il flusso di acqua ha creato danni alla Strada n. 1 Ring Road che è temporaneamente interrotta.

Nessuno dei nostri viaggi in programma per l'estate 2011 transita per quel tratto della Ring Road, quindi non sono previsti cambiamenti né nella programmazione, né nei percorsi.
Lo staff di 90° EST è attualmente in Islanda. Gli aggiornamenti potrebbero quindi non essere quotidiani.


Attività vulcanica su Grímsvötn (maggio 2011)

Mercoledì 1 giugno
L'eruzione di Grímsvötn è stata una delle più veloci, a memoria d'uomo, per questo vulcano. Iniziata violentemente e senza particolari premonitori nel tardo pomeriggi di sabato 21 maggio si è conclusa completamente alle 7 di sabato 28, quando i sensori collocati intorno al ghiacciaio Vatnajökull hanno mostrato un netto calo nell'ampiezza dei tremori. Già giovedì 26 le osservazioni dirette e i dati indicavano che l'energia del vulcano si manifestava con esplosioni sporadiche e non più continue come nelle prime ore.
Questo "stile" è tipico di Grímsvötn.
Un fenomeno che qualcuno avrà notato è stato l'assenza assoluta di Jokulhaup, cioè di inondazioni dovute alla repentina fusione del ghiaccio. Questa eruzione si è infatti verificata nella stessa sede dell'eruzione del 2004, quindi il ghiacciaio si presentava già fortemente assottigliato. Il lago subglaciale che accumula gran parte delle acque prodotte dalla fusione dei ghiacci durante le fasi di attività di Grímsvötn si era già svuotato ai primi di novembre 2010 (si vedano gli aggiornamenti dell'1 e del 12 novembre 2010 in questa stessa pagina) ed era quindi in grado di accogliere una gran quantità di acqua senza che questa tracimasse.
L'eruzione del maggio 2011 ha quindi prodotto disagi limitati ma ha offerto uno spettacolo di grande fascino.
Il settore meridionale del ghiacciao Vatnajökull appare infatti ricoperto da uno strato di cenere nera che conferisce un aspetto insolito e suggestivo. Il ghiacciaio e la Laguna degli Iceberg di Jokulsarlon con i suoi iceberg neri (ancora per qualche settimana) sono oggi affollati da fotografi di tutto il mondo. In questa circostanza Grímsvötn ha infatti prodotto una quantità eccezionale di cenere vulcanica a grana grossolana che è ricaduta principalmente nelle immediate vicinanze del cratere, quindi sul ghiacciaio. Si stima che Grímsvötn abbia emesso nelle prime 24 ore di eruzione un volume di cenere paragonabile a quello che Eyjafjallajökull ha prodotto la scorsa primavera in quaranta giorni. La cenere di Grímsvötn, più "pesante" di quella di Eyjafjallajökull non ha potuto diffondersi massicciamente in atmosfera anche perché il contatto fra magma e ghiaccio, che tende a frammentare il magma stesso in particelle finissime, è stato in questo caso limitato. Lo testimonia il fatto che i disagi alla circolazione aerea siano stati contenuti e comunque legati unicamente alla diffusione delle polveri prodotte nelle prime 24 ore di eruzione.
Terminiamo con due curiosità.
Nelle prime ore di eruzione i ricevitori GPS posizionati in prossimità del cratere hanno registrato movimenti di ampiezza fino a 50/60 cm. Si tratta di dislocazioni di entità davvero impressionante.
La definizione dell'estensione e dell'altitudine della nube di vapore e cenere durante l'eruzione di Grímsvötn è stata molto più accurata rispetto all'episodio di Eyjafjallajökull. Questo risultato è stato ottenuto grazie ad un nuovo sensore radar di produzione italiana installato dall'Icelandic MET Office presso l'aeroporto internazionale di Reykjavik Keflavik. Le mappe ottenute con questo radar sono state una delle più importanti fonti di dati in occasione dell'eruzione di Grímsvötn e hanno permesso al MET Office inglese di realizzare mappe della distribuzione della cenere molto accurate. Anche per questa ragione gli effetti dell'eruzione sul traffico aereo sono stati particolarmente contenuti.

Mercoledì 25 maggio, ore 12.45
Ecco cosa rimaneva questa notte dell'eruzione di Grímsvötn.




Mercoledì 25 maggio, ore 10.40
Stamani il Vatnajökull non è visibile a causa della copertura nuvolosa bassa. Non è quindi possibile stimare l'altezza della nube di vapore e cenere emessa da Grímsvötn. Le immagini radar sembrerebbero indicare che, in realtà, la nube non esiste più. L'attività sismica in corrispondenza di Grímsvötn è scarsa e l'ampiezza dei tremori si sta riportando su valori normali in tutte le stazioni sismiche intorno al Vatnajökull.
Leggi il bollettino dell'Istituto di Scienze della Terra dell'Università d'Islanda (in inglese).
Ampiezza dei tremori alla
stazione di Grimsfjall
Ampiezza dei tremori
alla stazione di Bruarjokull 







Martedì 24 maggio, ore 18.00
I dati in nostro possesso e le osservazioni dirette dei nostri dall'Islanda concordano nel definire che l'eruzione di Grímsvötn stia vivendo una fase di forte attenuazione energetica. E' ancora presto per concludere che l'eruzione volga al termine, ma fin dall'inizio del fenomeno avevamo immaginato che si sarebbe trattato di un evento di breve durata. Naturalmente il vulcano è perfettamente in grado di smentirci.
Attualmente la nube di cenere non supera i 3 km di altitudine e non è quindi in grado di propagarsi a tal punto da interferire con il traffico aereo al di fuori dei confini nazionali. Le ceneri emesse a partire dal tardo pomeriggio di sabato fino a lunedì mattina vagheranno per i cieli europei ancora per qualche giorno.


Martedì 24 maggio, ore 11.15
L'Ufficio Meteorologico Islandese segnala stamattina che la parte più elevata della nube di vapore e cenere si attesta ad una quota di 5 km. Sebbene il vento sia ancora intenso questo dato concorda con le indicazioni sismiche che segnalano ulteriore riduzione dell'energia liberata dall'eruzione. L'ampiezza dei tremori è in continua e lenta attenuazione e non si registra attività sismica in corrispondenza di Grímsvötn. La portata dei torrenti che drenano le acque di fusione del ghiacciaio Vatnajökull non ha mostrato alcuna variazione in questi giorni.
Al momento l'eruzione di Grímsvötn è "solo" uno spettacolo di incomparabile bellezza.



Lunedì 23 maggio 2011, ore 23.50
Nessuna novità significativa da Grímsvötn oggi. L'altezza della nube di vapore e cenere si è attestata al di sotto dei 10 km, ma il dato è probabilmente falsato dall'intensità del vento da nord. Il vento intenso, infatti, impedisce alla nude di propagarsi verso l'alto "inclinando" la traiettoria delle particelle. Questo dato, quindi, non va inteso come una conferma della riduzione dell'energia dell'eruzione. Si tratta di una riduzione "apparente". Sono invece significativi i dati sismici. Sebbene con numerose fluttuazioni l'ampiezza dei tremori è in lenta e costante diminuzione. Riportiamo i diagrammi delle stazioni di Grímsfjall, praticamente la vetta del vulcano, e di Adalbol, negli altopiani orientali a Nord Est di Grímsvötn.
L'attività sismica vera e propria è praticamente nulla.
Segnaliamo un'interessantissima webcam posizionata proprio in corrispondenza della stazione sismica di Grímsfjall: http://live.mila.is/grimsvotn2/












Domenica 22 maggio 2011, ore 23.55
Al termine di una giornata contraddistinta da continui contatti con i nostri che vivono in Islanda la situazione su Grímsvötn appare sempre molto dinamica, ma gli indicatori e le osservazioni confermano quanto anticipato stamattina. L'energia liberata dal vulcano appare in declino. La sismicità si è riportata su valori normali e l'ampiezza dei tremori, sebbene abbondantemente superiore alla norma, è in lenta riduzione. Queste sono solo osservazioni puntuali e non permettono ancora di formulare previsioni sull'evoluzione dell'eruzione. Quanto stiamo osservando è, al momento, perfettamente compatibile con il carattere di Grímsvötn che produce, generalmente, eruzioni intense, ma di breve durata.

Domenica 22 maggio 2011, ore 11.15
Notizie frammentarie dalla zona del vulcano Grímsvötn. Questa notte il nostro Cosimo ci ha inviato alcune immagini riprese circa 30 km a Est del vulcano. Cosimo non ha potuto avvicinarsi di più a causa della chiusura precauzionale della Ring Road nell'area prossima all'eruzione.
Da quello che sappiamo la nube che si eleva sulla verticale di Grímsvötn è composta prevalentemente da vapore (come avviene sempre su Grímsvötn) e da cenere vulcanica grossolana che ricade velocemente al suolo. In attesa dell'esito delle prime analisi sulla cenere e della rotazione dei venti l'aeroporto di Reykjavik Keflavik sarà oggi chiuso per qualche ora. Le autorità internazionali di gestione del traffico aereo hanno già preso contromisure per assicurare i minori disagi a chi raggiunge o lascia l'Islanda in queste ore. Gli altri aeroporti internazionali del Paese continueranno ad operare regolarmente, come tutti gli aeroporti europei.
Questa mattina gli iceberg della Laguna di Jokulsarlon apparivano neri a causa della cenere deposta nella notte: uno spetacolo davvero insolito e suggestivo.
Ieri un intenso sciame sismico ha segnalato l'inizio dell'eruzione con un evento di magnitudo 4 poco dopo le 18.00 e numerose repliche. Gli epicentri si sono distribuiti in un vasto settore dell'Islanda meridionale. Intorno a mezzanotte l'attività sismica era concentrata solo in prossimità di Grímsvötn con eventi di magnitudo 2. Anche i tremori evidenziano attività vulcanica. L'ampiezza dei tremori si sta velocemente riducendo.
L'energia liberata da Grímsvötn sembra essere particolarmente elevata se comparata con quella delle prime fasi delle eruzioni più recenti. Vedremo se anche questa volta l'eruzione avrà durata breve.
Sebbene sia assolutamente prematuro trarre conclusioni gli indicatori segnalano un'attuale riduzione dell'energia connessa con l'attività vulcanica.
Tutti i nostri viaggi previsti per l'estate 2011, escluso quello del 23 luglio, prevedono il transito nella zona di osservazione del vulcano Grímsvötn con un geologo italiano, qualora le condizioni di sicurezza lo permettano.
Notizie attendibili in Ingelse sono disponibili qui.
La nube di vapore su Grímsvötn ripresa
questa notte dal nostro Cosimo
L'ampiezza dei tremori nelle prime
fasi dell'eruzione

Lo sciame sismico che ha
accompagnato l'inizio dell'eruzione
di Grímsvötn














Sabato 21 maggio 2011, ore 23.45
Intorno alle 18.00 di sabato 21 maggio gli indicatori hanno segnalato il probabile inizio di attività del vulcano nell'Islanda meridionale.
Grímsvötn sorge sotto i ghiacci del Vatnajökull, il più vasto ghiacciaio islandese. Nel recente passato Grímsvötn ha eruttato nel 1922, 1933, 1934, 1938, 1945, 1954, 1983, 1996, 1998 e 2004.
Le eruzioni di Grímsvötn sono di solito brevi, al massimo qualche settimana, e hanno come conseguenza maggiore lo sviluppo di un intenso flusso di acqua e detriti lungo i fiumi che drenano abitualmente le acque di fusione del Vatnajökull. Questo fenomeno è noto in tutto il mondo con il nome di Jokulhaup, termine islandese. Le eruzioni di Grímsvötn non hanno mai causato interruzioni del traffico aereo, nè vittime, ma solo danni materiali alla strada costiera Ring Road. Dopo l'eruzione del 1996 il tracciato della Ring Road è stato modificato e sono stati eretti ponti per permettere alle acque di fuzione di defluire senza causare danni significativi.
In questo momento uno di noi si sta dirigendo verso il Parco Nazionale di Skaftafell per osservare l'evoluzione.
Un'eruzione di Grímsvötn era attesa entro la fine del 2011. I geologi del Servizio Meteorologico islandese si attendono un episodio breve e di bassa energia, ma saranno necessari alcuni giorni per confermare questa evoluzione.
Notizie attendibili in Ingelse sono disponibili qui.
Seguiremo l'evento quotidianamente.

Attività vulcanica su Grímsvötn (gennaio 2011)

13 gennaio 2011
Due scosse di terremoto di intensità pari a 3.5 e 4.2 Richter sono state registrate nella mattinata di oggi in corrispondenza di Grimsvötn, il vulcano che giace sotto i ghiacci del Vatnajökull. Si tratta, probabilmente, della più intensa manifestazione sismica di Grimsvötn dal 1934. Al momento, 23.48 del 13 gennaio, non si registrano variazioni significative nell'intensità dei tremori. Seguiremo l'evoluzione dell'evento.


12 novembre 2010
Da giorni il vulcano Grímsvötn non mostra più segni di attività e la portata del fiume Gígja è rientrata su valori normali per la stagione. Come in altre occasioni per Grímsvötn lo Jokulhaup che si è verificato fra il 31 ottobre e il 6 novembre è avvenuto senza attività vulcanica significativa, ma per un semplice svuotamento meccanico di un lago subglaciale. Un articolo molto interessante su questo episodio e sulla dinamica di Skeiðarársandur, l'immensa piana alluvionale su cui si scaricano gli Jokulhaup legati direttamente o indirettamente a Grímsvötn, è stato pubblicato dall'Ufficio Meteorologico Islandese.
Lo potete leggere, in inglese, qui.

1 novembre 2010
Misurazioni in corrispondenza del
ponte sul torrente Gigja: portata
d'acqua, temperatura dell'aria e
dell'acqua e conduttività elettrica
Il vulcano Grímsvötn sorge sotto il ghiacciaio Vatnajökull, nell'Islanda meridionale. Nella notte fra il 31 ottobre e l'1 novembre la portata d'acqua del torrente Gígja, che nasce dai ghiacci del Vatnajökull, è notevolmente aumentata. I sismografi segnalano una modesta attività sismica in corrispondenza del vulcano Grímsvötn. Questi elementi possono indicare un'intensificazione dell'attività del vulcano, ma non necessariamente l'inizio di un'eruzione.
E' normale che ogni 4 o 5 anni i torrenti che nascono dal Vatnajökull, in corrispondenza del vulcano Grímsvötn provochino allagamenti. Questo è dovuto al periodico svuotamento parziale di un lago che si forma sotto il ghiacciaio a causa del flusso di calore proveniente dal vulcano. Quando il livello del lago sale fino a toccare il ghiaccio che lo sovrasta proca un sollevamento del ghiaccio stesso che, oltre un certo limite, determina la fuoriuscita di acqua, anche in assenza di eruzione. Questo fenomeno, in Islanda, è talmente frequente che in tutto il mondo è noto proprio con il termine islandese di "Jokulhaup".
Nel recente passato Grímsvötn ha provocato Jokulhaup nel 1996, 1998 e 2004 senza danni alle persone, nè interferenze con il traffico aereo. Nel 1996 lo Jokulhaup di Grímsvötn ha causato danni alla strada costiera Ring Road nei pressi del Parco Nazionale di Skaftafell.
Seguiremo con attenzione l'evoluzione del fenomeno.

Eruzione dell'Eyjafjallajökull

10 giugno 2010
Da sabato 22 maggio l'Eyjafjallajokull non emette più alcun tipo di materiale vulcanico. Solo un modesto pennacchio di vapore si eleva per qualche centiaio di metri dalla sommità del vulcano.
L'eruzione iniziata a metà aprile non ha lasciato tracce sul territorio, se si esclude un'area circoscritta a ridosso del vulcano. Qualora ne valesse la pena i nostri itinerari prevedono il transito in prossimità dell'Eyjafjallajokull nel penultimo giorno di ciascun viaggio.

25 maggio 2010

Dal 22 maggio l'Eyjafjallajökull non mostra segni evidenti di attività, se si esclude una modesta nube di vapore che si eleva fino a circa 2000 metri di quota. I tremori presentano un'ampiezza prossima ai livelli registrati prima dell'inizio dell'eruzione. Gli aggiornamenti sullo stato del vulcano terminano oggi, ma riprenderanno immediatamente nel caso si presentassero novità significative.
Nell'immagine l'Eyjafjallajökull ripreso il 22 maggio.
Notizie in inglese dai quotidiani locali:


23 maggio 2010 ore 23.30


L'Eyjafjallajokull è entrato in uno stato di quiescenza. Dalle ore 12 di ieri non si registrano più espolosioni e dal cratere si leva solo una nube di vapore che raggiunge i 2000 metri di altituidine (il cratere è a 1666 metri). I tremori presentano un'ampiezza prossima ai livelli registrati prima dell'inizio dell'eruzione.

Nell'immagine l'Eyjafjallajokull ripreso alle 23.18 di oggi.




22 maggio 2010 ore 20.00


Il diradamento delle nubi sull'Eyjafjallajokull ha permesso oggi di confermare visivamente quanto annunciato ieri. L'attività vulcanica è notevolmente diminuita rispetto alle settimane precedenti. La nube di vapore e cenere non supera i 4000 metri di quota. L'ampiezza dei tremori si è ulteriormente ridotta, non si osserva caduta di cenere nemmeno a ridosso del vulcano. I cieli europei sono completamente liberi da polveri vulcaniche.
L'immagine rappresenta levoluzione dei tremori legati all'attività vulcanica dell'Eyjafjallajokull dal 13 aprile ad oggi.
Notizie in inglese dai quotidiani locali:


21 maggio ore 23.00

E' stata una giornata importante. Tutti gli indicatori segnalano una significativa riduzione dell'attività sull'Eyjafjallajokull. I tremori si sono portati su valori prossimi alla norma, la nube di vapore e cenere si estende a quote inferiori a 3500 metri, non si osservano esplosioni in area craterica, nè emissione di lava verso la valle di Thorsmork.


20 maggio ore 10.00

L'attività sismica e l'ampiezza dei tremori in corrispondenza dell'Eyjafjallajokull hanno raggiunto, negli ultimi giorni, il livello minimo dalla data di inizio dell'eruzione, il 21 marzo.
La nube di cenere, in queste ore, non supera i 5500 metri di quota e i cieli europei, se si escludono le Isole Svalbard, sono sgomberi da polveri di origine vulcanica. I dati strumentali dalle stazioni GPS indicano subsidenza, cioè uno "sgonfiamento" dell'edificio vulcanico dovuto alla riduzione della pressione di magma e gas. Tutto questo non significa necessariamente che l'eruzione volga al termine. Ci limitiamo ad osservare la situazione.


17 maggio 2010 ore 00.10

Nessun cambiamento significativo dall'ultimo aggiornamento. L'eruzione è proseguita con intensità altalenante per tutta la settimana. Gli strumenti collocati intorno al vulcano continuano ad indicare una progressiva attenuazione dell'ampiezza dei tremori e un'altrettanto continua subsidenza, cioè uno "sgonfiamento" dell'edificio vulcanico collegato con la riduzione della pressione di magma e gas. Come anticipato si osserva, invece, qualche importante cambiamento nella circolazione atmosferica. L'anticiclone delle Azzorre ha proteso un cuneo di alta pressione verso nord interrompendo il flusso di aria dall'Islanda verso l'Atlantico e, conseguentemente, verso il mediterraneo. Questo ostacola il movimento della cenere verso l'Europa continentale. Contemporaneamente si è attenuato il vento sull'Islanda meridionale. Questo ha permesso alla nube di cenere di raggiungere, a tratti, quote più elevate rispetto alla scorsa settimana. La circolazione atmosferica è in costante evoluzione e la posizione dell'anticiclone delle Azzorre è destinata a cambiare nei prossimi giorni. La configurazione tipica estiva dell'anticiclone è ancora lontana, quindi non si può escludere del tutto che la cenere torni a farsi strada verso l'Europa.
Dall'inizio dell'eruzione, se si esclude la caduta di cenere in una zona ristretta della costa meridionale, non si registrano effetti di alcun tipo sulla vita quotidiana, né sulla fruibilità del territorio.
Notizie ufficiali in inglese:


11 maggio 2010 ore 12.00

L'Eyjafjallajokull ripreso da una
webcam poco dopo le 23.00
del 10 maggio, ora islandese.
Poche novità dall'ultimo aggiornamento. Le stazioni GPS indicano sempre subsidenza, cioè un abbassamento della superficie topografica dell'edificio vulcanico provocato dalla riduzione della pressione di gas e magma. Ieri si è verificata una serie di piccoli terremoti profondi (non percepibili dalla popolazione) a testimonianza della vitalità del vulcano. La nube di cenere si eleva fino alla quota di circa 5 km, la metà di quella raggiunta ad aprile. L'Ufficio Meteorologico islandese stima che l'eruzione abbia ora un'energia pari ad un decimo di quella di aprile. Nonostante questo le ceneri, specialmente quelle prodotte fra il 4 e il 6 maggio, continuano a scendere lungo l'Atlantico, e a risalire a piccole dosi verso l'Europa continentale a causa della temporanea assenza dai cieli europei dell'anticiclone delle Azzorre. In questa situazione i venti da nord che trasportano la cenere hanno campo libero. Un primo cambiamento nella circolazione atmosferica è previsto per i primi giorni della prossima settimana. Quando l'anticiclone delle Azzorre avrà riconquistato la sua struttura tipica estiva le ceneri non dovrebbero più creare disagi significativi al traffico aereo sull'Europa centrale e occidentale.
In attesa di poter finalmente rivolgere i nostri pensieri ai viaggi estivi, ormai prossimi, ci distraiamo ripassando il percorso che ci porterà, se vorremo, a vedere da vicino l'Eyjafjallajokull nell'ultimo giorno di ciascun viaggio. Noi siamo pronti, le macchine anche. Se voleste venire con noi abbiamo ancora posti nelle partenze del 10 luglio e del 17 luglio.
Notizie ufficiali in inglese:


9 maggio 2010 ore 20.00

L'Eyjafjallajokull ripreso da noi
il 4 maggio da Hvolsvöllur
La nube di cenere del vulcano Eyjafjallajokull raggiunge oggi la quota di circa 5 km, ben inferiore a quella raggiunta nei giorni scorsi e circa la metà di quella raggiunta a metà aprile. La novità odierna più significativa proviene dai dati trasmessi dalle stazioni automatiche GPS che segnalano subsidenza. Con subsidenza si intende un abbassamento della superficie topografica, una sorta di "sgonfiamento" dell'edificio vulcanico che viene attribuito ad una riduzione della pressione del magma e dei gas. I gas sono responsabili delle esplosioni che producono la cenere. Gli strumenti segnalano inoltre bassa ampiezza dei tremori e scarsa attività sismica in corrispondenza del vulcano. Sebbene tutto questo non indichi necessariamente che l'eruzione volga al termine, possiamo attenderci effetti positivi sul traffico aereo nel prossimo futuro. Una "coda" delle ceneri prodotte il 4 e il 5 maggio potrebbe creare qualche disagio alla circolazione aerea nei primi giorni della settimana.
Al pari di un'eruzione dell'Etna quella in corso in Islanda non ha alcun impatto sul territorio e sulla vita quotidiana, se si esclude la caduta di cenere impalpabile lungo un breve tratto della costa meridionale.
Aggiungiamo che le irruzioni di aria "islandese" di queste settimane sono provocate da una circolazione atmosferica ben diversa da quella tipica estiva. Quando l'anticiclone delle Azzorre avrà ritrovato la sua configurazione caratteristica arriverà finalmente l'estate meteorologica e per le ceneri del vulcano sarà molto più difficile raggiungere l'Europa meridionale.
Notizie ufficiali in Inglese:

Parde e figlio giocano con la webcam
8 maggio 2010

Nelle giornate del 5 e 6 maggio l'attività esposiva del vulcano Eyjafjallajokull ha mostrato un certo incremento. Per questo la nube di cenere ha raggiunto una quota più elevata che nei giorni precedenti e l'area interessata dalla caduta delle particelle di cenere si è estesa, complici venti meridionali. Ricordiamo che la nube si dispone ad un'altitudine ben inferiore alla quota di volo degli aerei, ma può comunque interferire con il volo se si estende sulla verticale dell'aeroporto di decollo o di atterraggio. La nube non ostacola i voli in transito che, come detto, si muovono a quote superiori.
Dal punto di vista geologico si osserva un'attenuazione dei tremori a partire dal 3 maggio (qui il grafico) e anche una riduzione dell'attività sismica in corrispondenza del vulcano. Se si esclude la caduta di cenere in un'area circoscritta della costa meridionale l'eruzione non ha alcun impatto sulla vita e sul paesaggio islandese.
Visti i toni catastrofistici dei media italiani, suggeriamo di verificare la reale situazione in Islanda attraverso le pagine in inglese dei quotidiani locali:
  

4 maggio 2010

L'eruzione dell'Eyjafjallajokull prosegue con intensità altalenante. La nube di vapore e cenere prodotta dall'interazione fra magma e acqua raggiunge i 5500 m di altitudine, la metà della quota raggiunta a metà aprile. Le analisi di questi giorni hanno evidenziato che la cenere è composta da particelle più grosse di quelle prodotte nelle fasi iniziali dell'eruzione. Questo è dovuto alla riduzione dell'energia liberata durante le esplosioni. Questa cenere si dispone ad un'altitudine ben inferiore alla quota di volo degli aerei ed è destinata a ricadere velocemente al suolo. Venti intensi possono però estendere temporaneamente l'area di caduta delle particelle più fini. Per questo, stamani, gli aeroporti irlandesi restano chiusi. Nessuna limitazione al traffico aereo in altre parti d'Europa o alle rotte che transitano sui cieli britannici. Al momento l'attività del vulcano non comporta alcun impatto sulla fruibilità turistica.
Trattandosi di un'occasione rara per ammirare questo tipo di fenomeni stiamo predisponendo un itinerario alternativo a quello previsto per l'ultimo giorno di ciascun viaggio. I viaggiatori che lo desiderassero potranno deviare dal percorso previsto con uno degli accompagnatori e parte dei veicoli per osservare l'eruzione da Fljotslid o Thorsmork, compatibilmente con l'evoluzione dell'attività vulcanica e con le condizioni meteorologiche del momento. Chi preferisse rientrare subito a Reykjavik, come da programma, proseguirà lungo il percorso originario con l'altro accompagnatore.


3 maggio 2010

Negli ultimi due giorni si registra un lieve incremento dell'attività esplosiva in corrispondenza del cratere centrale dell'Eyjafjallajökull. La cenere emessa non supera i 5,5 km di altitudine e presenta granulometria grossolana. E' quindi destinata a ricadere velocemente al suolo. Non è comunque possibile escludere qualche interferenza con il traffico aereo nelle prossime ore, specialmente in Irlanda. Intanto la colata di lava che si dirige verso la valle di Thorsmork scorre al di sotto della lingua di ghiaccio del Gígjökull ed è quindi invisibile. Ben evidente, invece, la nube di vapore che si eleva dal punto in cui la lava incontra il ghiaccio. Da informazioni odierne sembra che il fronte della colata di lava si collochi ormai a poche centinaia di metri dal fronte del ghiacciaio Gígjökull e che possa quindi apparire presto in corrispondenza della laguna antistante il fronte glaciale.
Una missione composta da due geologi e due giornalisti, guidata dai nostri piloti, realizzata con i nostri veicoli, e scortata da mezzi della Polizia e della Protezione Civile è giunta oggi proprio nei pressi della laguna glaciale di Thorsmork. Obiettivi: prelevare campioni, effettuare osservazioni e misurazioni, riprendere l'attimo in cui la colata di lava emerge dal fronte del ghiacciao Gígjökull e si getta nella laguna.


28 aprile 2010

Il vulcano Eyjafjallajokull continua la sua eruzione con un'energia che è circa 1/10 di quella dei primi giorni. Gli aeroporti islandesi operano regolarmente salvo brevi interruzioni. Al momento l'attività vulcanica non provoca alcuna conseguenza sulla circolazione stradale, sulle attività produttive e sulla fruibilità del territorio.

24 aprile 2010
Come avevamo immaginato il carattere esplosivo dell'Eyjafjallajökull si è drasticamente attenuato negli ultimi tre giorni e le ceneri non raggiungono più un'altitudine tale da interferire con il traffico aereo. L'eruzione però prosegue e l'ampiezza dei tremori sul vulcano non si è attenuata. I dati dalle stazioni GPS dislocate nell'area circostante all'eruzione (visibili qui) indicano che il terreno, per ora, si sta lentamente "sgonfiando", come conseguenza della riduzione della pressione. Questo non significa necessariamente nè che l'eruzione volga al termine, nè che non ci possano essere nuovi impulsi in futuro. Nessun segnale di irrequietezza viene registrato in corrispondenza del vulcano Katla. Cenere vulcanica è presente, e continua a cadere sebbene con minor intensità, sul versante meridionale dell'Eyjafjallajökull e lungo il settore di costa prossimo al vulcano. L'immagine rappresenta l'ampiezza dei tremori misurati nella stazione di Skogar, alle pendici meridionali dell'Eyjafjallajökull.


23 aprile 2010

Negli ultimi giorni l'intenstà delle esplosioni nel cratere del vulcano Eyjafjallajokull si è notevolmente ridotta. La nube di vapore e cenere vulcanica non raggiunge più altitudini tali da interferire con il traffico aereo, se non per episodi locali e di breve durata.

19 aprile 2010

Dal vulcano Eyjafjallajökull giungono oggi tenui segnali di un possibile cambiamento nello "stile" eruttivo. La possente nuvola di vapore e cenere che ha seminato lo scompiglio nei cieli d'Europa sembra aver perso parte della spinta propulsiva. Posto che questi cambianenti sono tutt'altro che irreversibili, la riduzione dell'intensità nell'emissione di cenere può essere attiribuita sia ad una riduzione significativa di ghiaccio in prossimità dei crateri (e quindi di acqua, che, spesso, è il vero motore di questo genere di esplosioni), sia ad una riduzione di componenti gassosi nel magma che alimenta le bocche eruttive. Dal punto di vista del trasporto aereo è senza dubbio una buona notizia.
Stasera abbiamo visto i telegiornali RAI annunciare solennemente l'inizio di una nuova eruzione in un vulcano "vicino" all'Eyjafjallajökull. Ora gli si dà un nome. Sarebbe l'Hekla. Bene. Pura invenzione. Avanti così!


17 aprile 2010

Fino ad ora, anche per oggi, non si segnalano grandi novità dall'Eyjafjallajökull. L'eruzione prosegue imperterrita sugli stessi livelli di intensità. L'attività sismica al di sotto del vulcano è scarsa, ma l'ampiezza dei tremori si mantiene alevata. L'immagine accanto riporta la previsione dell'estensione e della concentrazione delle ceneri vulcaniche sui cieli europei per i prossimi giorni. Dalla costa meridionale dell'Isola si riportano episodi di moria degli uccelli migratori che stanno raggiungendo le coste islandesi proprio in queste settimane. La scarsa visibiltà e la presenza di cenere disorientano gli stormi che, una volta raggiunta la nube, perdono l'orientamento.
Anche in questo difficile frangente gli islandesi cercano però di non perdere il buon umore. Gli danno una mano i giornalisti stranieri alle prese con la pronuncia di "Eyjafjallajökull", che, ricordiamo, è sia il nome del vulcano, sia del ghiacciaio che ne occupa la parte sommitale. C'è poco da ridere: in Italia, da giorni, lo chiamano "vulcano islandese".


16 aprile 2010

L'eruzione dell'Eyjafjallajökull prosegue oggi senza grandi novità rispetto a ieri. Nella notte due onde di piena si sono riversate nell'oceano attraverso il fiume Markarfljót che drena le acque di fusione del ghiacciaio che occupa la vetta del vulcano. Sembra che l'acqua si depositi in un bacino sulla sommità del vulcano e che venga rilasciata in modo irregolare quando il bacino si colma. Il flusso di acqua trova sfogo lungo il solco sul versante nord del vulcano che ospita il ghiacciaio Gígjökull, la principale fra le lingue settentrionali dell'Eyjafjallajökull. Per evitare confusione è bene precisare che in Islanda, spesso, i vulcani prendono il nome dai ghiacciai che ne occupano la sommità, quindi con "Eyjafjallajökull" si intende sia l'edificio vulcanico, sia il ghiacciaio.
Sull'Islanda meridionale spira attualmente vento da ovest, quindi la cenere si dirige verso la Norvegia. Domani è previsto vento teso da nord, mentre domenica le correnti dovrebbero disporsi nuovamente da ovest. L'aeroporto di Reykjavik Keflvavik, che si trova 150 km a est nord-est del vulcano, si trova sopravento rispetto ai venti dominanti e continua ad operare regolarmente senza interruzioni dall'inizio dell'eruzione. Le difficoltà al traffico aereo sono dovute agli aeroporti europei che sitrovano invece sulla rotta della nube di cenere.


15 aprile 2010

Questa immagine è stata scattata stamani alle 10.30 in una fattoria nei pressi del vulcano Eyjafjallajökull © ruv.is.
Come anticipato dalle autorità nel pomeriggio di ieri, 14 aprile, Norvegia, Svezia, Russia, Inghilterra, Irlanda, Scozia e Finlandia hanno imposto pesanti limitazioni al traffico aereo a causa della nube di cenere che si leva dal cratere sommitale del vulcano Eyjafjallajökull.
Questa notte una seconda onda di piena sul fiume Markarfljot ha raggiunto la costa. I varchi praticati nel rilevato su cui scorre la Highway n. 1 Ring Road hanno permesso di evitare che il ponte sul Markarfljot fosse travolto dalle acque. Questa seconda onda di piena ha portao a valle grande quantità di ghiaccio a testimonianza del fatto che questa acqua non proviene dalla laguna prospicente una delle lingue del ghiacciaio Eyjafjallajökull, ma dalla fusione diretta del ghiaccio in area sommitale.
Due webcam sono attive in prossimità del vulcano:
Ore 21.45 - Pochi minuti fa il Dipartimento della Protezione Civile in Islanda ha dirmato un ordine di evacuazione esteso a tutti i villaggi e le fattorie in prossimità del fiume Markarfljot e della sua foce, ha ordinato l'immediata sospensione di tutti i lavori di gestione degli argini in prossimità dei ponti. Una enorme massa d'acqua è stata osservata uscire dal giacciaio Gígjökull, la più estesa fra le lingue settentrionali dell'Eyjafjallajökull, e riversarsi nel torrente Markarfljot. La massa d'acqua trasporta blocchi di ghiaccio di grandi dimensioni e si dirige rapidamente verso la costa. A chi non è nelle possibilità di allontanarsi in macchina è stato ordinato di raggiungere rilievi o comunque di spostarsi verso zone elevate.


14 aprile 2010

Intorno a mezzanotte un'intensa attività sismica ed un incremento improvviso dei tremori hanno segnalato che l'attività vulcanica sull'Eyjafjallajökull è ripresa con vigore. I dati indicano che l'attività si è spostata di qualche chilometro verso ovest rispetto ai giorni scorsi. Questa mattina i sorvoli dei velivoli della Guardia Costiera hanno rilevato che un intenso pennacchio di vapore si leva dalla zona del cratere sommitale dell'Eyjafjallajökull. L'area è ricoperta da un vasto ghiacciaio. La portata dei torrenti sta rapidamente crescendo e circa 800 persone sono state evacuate. A causa dell'incremento di portata dei torrenti a nord e a sud del vulcano tutte le vie di comunicazione, compresa la Ring Road, sono stata chiuse.
Proprio ieri i Geologi dell'Ufficio nazionale di Meteorologia, l'ente preposto alla vigilanza sui vulcani, avevano dichiarato che l'eruzione stava con tutta probabilità terminando. Qualcuno di loro, ricordando lo stile dell'eruzione del 1963 alle Isole Westman, aveva sollevato dubbi su questa frettolosa conclusione.
Ore 13.18 -  Il livello dell'acqua nel torrente Markarfljot è salito di più di 2 metri e tutte le vie di comunicazione nell'area restano chiuse.
Immagini radar hanno evidenziato la presenza di una grande depressione sul ghiacciaio Eyjafjallajökull, in corrispondenza del cratere sommitale del vulcano. Il rischio di un'eruzione freatomagmatica è quindi elevato. Attualmente un grande cumulo di vapore si eleva fino a 4500 metri sopra il vulcano Eyjafjallajökull.
Un sisma di magnitudo 3.5 è stato registrato a 2,5 km dal cratere del vulcano Grimsvötn, al centro del guiacciaio Vatnajokull. La profondità del sisma è stata stimata in 1,1 km. Sitratta quindi di un evento estremamente superficiale.
Ore 13.50 - Il torrente Markarfljot è in procinto di rompere gli argini. Si stima che una frattura di circa 2 km si sia aperta sulla sommità dell'Eyjafjallajökull. La Protezione Civile si aspetta un imponente Jokulhlaup nelle prossime ore.
Ore 14.10 - Macchine operatrici stanno rimuovendo il rilevato su cui scorre la Highway n. 1 Ring Road in prossimità del ponte sul fiume Markarfljot. L'operazione serve per tentare di evitare che il ponte venga travolto dall'inondazione prevista per le 12.30 locali (14.30 in Italia).
Ore 24.00 - Le tre aperture nel rilevato su cui corre la Ring Road sono fino ad ora riuscite a contenere il livello dell'acqua nel fiume Markarfljot, proteggendo il nuovo ponte. Nel pomeriggio l'eruzione sembra aver preso ulteriore vigore e il pennacchio di vapore e cenere ha superato la quota di 8000 metri. I venti occidentali stanno disperdendo le ceneri sull'Islanda orientale e l'Atlantico nord orientale. Per precauzione, nel pomeriggio, il governo norvegese ha deciso di chiudere il traffico aereo su tutta la Norvegia settentrionale. Analoga decisione è attesa, per domani, da Svezia e Russia.
In Italia tutto tace e nulla è stato comunicato dai mezzi di informazione in merito a questa eruzione.
In questa immagine la previsione di chiusura dello spazio aereo per domani 15 aprile.

3 aprile 2010
Mercoledì serva, intorno alle 22, si sè aperta una nuova frattura di qualche centinaio di metri subito a nord ovest della precedente. Stranamente il fenomeno non è stato anticipato da segnali sismici significativi. Imponeneti fontane li lava si levano ora da entrambe le fratture e il flusso di lava verso Thorsmork è aumentato considerevolmente. Nulla lascia pensare ad una fine imminente dell'eruzione. Il vicino vulcano Katla, che si suppone influenzato nella sua attività dall'Eyjafjallajökull, non mostra segnali di attività sismica insolita. Oggi alcuni geologi in osservazione al Passo di Fimmvörðuháls hanno segnalato che le fontane di lava dalla nuova frattura hanno raggiunto l'altezza di 100 metri.

31 marzo 2010 ore 22.30

Pochi minuti fa si è aperta improvvisamente una nuova bocca eruttva sull'Eyjafjallajökull. Abbiamo seguito l'evento in diretta attraverso la webcam di Fimmvörðuháls e in contatto telefonico con il nostro pilota Ingo che si trovava a qualche centinaio di metri dalla frattura con le nostre macchine. Le immagini in sequenza immortalano le nuove fontane di lava e la posizione dei nostri veicoli. Elicotteri e piccoli aerei della Polizia e del Rescue Team stanno sorvolando la zona. Prima dell'apertura della nuova frattura l'attività effusiva dalla frattura preesistente si era arrestata per qualche ora. Un'intensa emissione di vapore dal terreno in corrispondenza del punto di aperta delle nuove bocche eruttive aveva anticipato di qualche minuto l'inizio della nuova attività effusiva permettendo a numerosi veicoli ed escursionisti di allontanarsi velocemente. La posizione delle nostre macchine ha permesso non solo di non correre rischi, ma anche di seguire l'evento, purtroppo solo attraverso telefono e webcam, almeno per chi è rimasto in Italia.
31 marzo 2010
Nonostante l'attività sismica sull'Eyjafjallajökull sia meno intensa che nei giorni scorsi e i dati GPS indichino che il sollevamento del terreno si sia arrestato l'eruzione prosegue spettacolare senza interruzioni. Imponenti fontane di lava si levano dalla frattura di Fimmvörðuháls senza sosta e sono ben visibili giorno e notte attraverso la webcam installata proprio a Fimmvörðuháls. Belle immagini disponibili qui.


29 marzo 2010
Nelle ultime ore la pressione di gas e magma nell'area di Fimmvörðuháls sembra essere diminuita leggarmente. Questo non implica necesariamente una fine imminente dell'eruzione.
Per chi volesse leggere documenti scientifici su questo argomento riportiamo una serie di link interessanti.


27 marzo 2010
Anche per oggi l'eruzione è proseguita senza particolari combiamenti rispetto ai giorni scorsi. Si segnala, però, un cambiamento nel percorso seguito dalla colata di lava diretta verso la valle di Thorsmork. Dalla mattinata del 26 marzo la colata si getta nel canyon di Hvannárgil e non più nel canyon di Hrunagil. Nel momento in cui la lava si è gettata nel canyon di Hvannargil circa 200 persone si trovavano quasi "in traiettoria" e molti di loro hanno corso un rischio considerevole. Anche oggi si sono verificati alcuni incidenti dovuti all'imprudenza: molte persone sono state soccorse con gli occhi pieni di cenere vulcanica
E' attiva una nuova webcam posizionata proprio sul passo di Fimmvörduháls.


25 marzo 2010
Nessuna novità significativa per oggi. L'eruzione prosegue con intensità simile a quella dei giorni precedenti. Costante anche l'intensità dei tremori in tutta l'area coinvolta. Le prime analisi sui campioni di lava prelevati ieri sembrano confermare che si tratti di Alcali-olivin-basalto. Molto interessante.
E' iniziata, intanto, la ricerca del nome più adatto da assegnare al nuovo rilievo che sta sorgendo in corrispondenza del passo Fimmvörðuháls.


24 marzo 2010
L'eruzione si è mantenuta costante sui livelli di ieri. Il numero delle bocche eruttive lungo la frattura di località Fimmvörðuháls si è ridotto a 4-5 a causa dell'accumulo di scorie sulla frattura. Una colata si getta nel canyon di Hrunagil e si dirige quindi verso Thorsmork. Se l'emissione dovesse proseguire su questi livelli la lava raggiungerà il torrente Krossa nel giro di qualche giorno. Oltre alle spettacolari immagini notturne catturate dalla webcam sul vulcano Hekla sono disponibili altre due webcam installate a Hvolsvollur e sul Thorolfsfell.


23 marzo 2010
Per tutta la giornata l'eruzione è proseguita mostrando una maggiore stabilità rispetto ai giorni precedenti. La lava scorre lentamente all'interno di un canyon che si affaccia verso la valle di Thorsmork. I Geologi locali hanno fatto notare che lo stile eruttivo assomiglia molto a quello della famosa eruzione del 1973 alle isole Vestmann. Se così fosse l'eruzione potrebbe durare per mesi.


22 marzo 2010
02.38 - L'eruzione è visibile attraverso la webcam puntata sul vulcano Hekla. Immagine
Nel corso della giornata l'intensità dell'eruzione ha oscillato continuamente. Nel pomeriggio la pressione di magma e gas sembra essere aumentata di pari passo con l'entità dei tremori nell'area compresa fra l'Eyjafjallajökull e il Mýrdalsjökull. Un imponente pennacchio di vapore si levato dall'area dell'eruzione, a testimonianza del contatto fra magma e acqua. Non è chiaro se si tratti della propagazione della frattura al di sotto del ghiacciaio Mýrdalsjökull o di un contatto di altra natura.
23.40 Impressionanti immagini dalla webcam puntata sul vulcano Hekla che intercetta l'Eyjafjallajökull sullo sfondo.

21 marzo 2010
Intorno alle 23.30 del 21 marzo il vulcano Eyjafjallajökull, nell'Islanda meridionale, ha iniziato l'eruzione. Da settimane il vulcano era sotto stretta osservazione a causa dell'attività sismica relativamente intensa. Il vulcano è ricoperto da un ghiacciaio e si trova pochi chilometri ad est del Mýrdalsjökull, uno dei ghiacciai più estesi d'Islanda, che nasconde a sua volta un altro grande vulcano ben più pericoloso, il Katla.
Fortunatamente la frattura dai cui ha preso origine l'eruzione dell'Eyjafjallajökull si trova, al momento, in una zona priva di ghiacci. Questo sta scongiurando lo sviluppo di imminenti inodazioni dovute alla fusione del ghiaccio. Per precauzione sono comunque state evacuate circa 500 persone dalle fattorie e dai viallggi limitrofi al vulcano. Gli aeroporti di Reykjavik Keflavik ed Akureyri sono pressoché chiusi.
L'ultima eruzione del vulcano Eyjafjallajökull risale al 1821
Da Reykjavik i nostri Ingo e Cosimo ci raccontano di una situazione tutto sommato tranquilla. L'eruzione, al momento, non desta preoccupazione. Stamani, fra le 7.00 e le 8.00 locali, l'emissione di cenere e scorie ha raggiunto il picco massimo dall'inizio dell'eruzione, poi la pressione dei gas sembra essere diminuita, ma non l'intensità dei tremori. Attualmente 12 colate si propagano da entrambi i lati della frattura. Il vento da sud est sta distribuendo la cenere in una vasta area a nord ovest della zona di emissione. Le ultime tre eruzioni dell'Eyjafjallajökull sono state di entità modesta, ma hanno mostrato un nesso, se non altro meccanico e cronologico, con altrettante eruzioni del vicino e ben più pericoloso vulcano Katla. Questo oltre a presentare carattere esplosivo, sorge sotto il grande ghiacciaio Mýrdalsjökull.
Animazione attività sismica dal 4 al 21 marzo