Viaggio a Fuerteventura: la nascita dell'oceano Atlantico



Fuerteventura appartiene all'arcipelago delle Canarie, per la precisione alle Canarie Orientali.
Nell'arcipelago è la seconda isola per estensione, dopo Tenerife.
Se si escludono alcune località sulle coste settentrionale e orientale e alcuni villaggi dell'entroterra, Fuerteventura è un'isola selvaggia e meravigliosa dal punto di vista naturalistico e paesaggistico.
Chi è interessato alla geologia trova nelle rocce dell'isola tutta la storia dell'evoluzione dell'oceano Atlantico negli ultimi 200 milioni di anni.
Le prime manifestazioni vulcaniche risalgono infatti ai primi stadi del processo di separazione fra Africa e America e sono avvenute sulla "scarpata continentale" dell'Africa nord occidentale, cioè quella parte del continente africano che era già stata ricoperta dalle acque del nascente oceano.
Il sollevamento, dovuto proprio all'inizio dell'attività vulcanica, ha portato in superficie gli strati rocciosi interessati da quei fenomeni. La successiva erosione li ha resi visibili. Oggi un occhio allenato può leggere e raccontare quegli eventi come se gli strati di roccia fossero le pagine di un libro. La costa occidentale dell'Isola, i rilievi circostanti il villaggio di Betancuria e la penisola di Jandía offrono gli affioramenti rocciosi più interessanti e la possibilità di escursioni davvero gratificanti anche sotto l'aspetto paesaggistico.
Fuerteventura offre però anche fenomeni più recenti legati, per esempio, alle fluttuazioni climatiche degli ultimi milioni di anni. Molte delle spiagge di Fuerteventura, le dune di Corralejo e dell'Istmo de La Pared - analogamente alle dune di Lanzarote e di Gran Canaria - sono infatti costituite da frammenti di conchiglie e di ossa di organismi che vivevano sull'isola e sui suoi bassi fondali quando il clima era più fresco e il livello dell'oceano più basso di diverse decine di metri. Questa situazione si è verificata più volte, per esempio durante le glaciazioni. Contrariamente a quanto si legge ovunque nel web, le dune di Fuertventura non hanno quindi nulla a che vedere con la sabbia sahariana. Questa è infatti composta di minuti granuli di quarzo, mentre le dune di Fuerteventura sono composte di granuli di carbonato di calcio provenienti dalla disgregazione di conchiglie*.
Non c'è un punto di Fuerteventura in cui non sia possibile leggere un capitolo della storia dell'evoluzione del nostro pianeta.
Molto interessante a Fuerteventura è anche la flora. Il clima semidesertico e la conformazione del sottosuolo generano una varietà davvero sorprendente di ecosistemi, ciascuno con un'associazione particolare di essenze vegetali. Anche per questo Fuerteventura è Riserva della Biosfera UNESCO dal 2009.
90° EST organizza un viaggio a Fuerteventura con l'accompagnamento di un geologo o di un naturalista. Il viaggio è articolato in modo da offrire una conoscenza dell’Isola dal punto di vista ambientale, paesaggistico e umano, ma anche per approfittare degli infiniti momenti di puro piacere che questa terra e l'oceano circostante offrono ai visitatori.

* Le sabbie di Fuerteventura e le concrezioni bianche della cosiddetta "popcorn beach" - che non sono frammenti di corallo ma pezzi di calcare provenienti dalle alghe calcaree - andrebbero lasciate sul posto e non prelevate. Questi materiali non hanno alcun valore economico e sono estremamente comuni sui litorali di mezzo mondo, ma quelli di Fuerteventura non sono "rinnovabili". Si sono infatti formati molte di migliaia di anni fa e per riformarsi richiedono le condizioni ambientali di allora. Se vai a Fuerteventura non portare a casa sabbia o altri materiali che trovi sulla spiaggia.

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Paolo Cortini   Paolo Cortini - 90° EST

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